La Mostra <<
A seguito del successo riscosso dalla mostra " Altino vetri e laguna" promossa presso il Museo Archeologico Nazionale di Altino, dal 15 maggio 2010 al 30 giugno 2011, l'omonimo Comitato promotore ha deciso di estendere la propria mission alla più generale valorizzazione e diffusione della cultura del vetro dall'epoca romana ai giorni nostri.
A tal fine, propone per il 2012 una nuova iniziativa denominata "Vetro Murrino, da Altino a Murano". Il tema della mostra è la tecnica della murrina nelle sue varie espressioni dall'epoca romana nell'area veneta all'attualità muranese. Si tratta di un evento espositivo da organizzare al contempo in due sedi, Altino e Murano, proponendo una sorta di 'comparazione' tra i vetri murrini romani e la rielaborazione degli stessi fatta alla fine del XIX secolo dai vetrai muranesi, ma, al tempo stesso, valorizzando il territorio veneto, attraverso connessioni ricche e feconde.
Il vetro murrino costituisce un settore importantissimo della vetraria d'arte sia in epoca archeologica che in tempi assai più recenti. Va evidenziato che una mostra su questo tema attirerebbe l'attenzione degli studiosi ma anche di un pubblico estremamente più vasto, dato l'innegabile fascino dei vetri murrini, caratterizzati da vivaci policromie e da una inesauribile varietà di motivi decorativi. Inoltre la dislocazione della mostra in due sedi, Altino, la città progenitrice di Venezia, e Murano, contribuirebbe ad evidenziare lo stretto collegamento tra la vetraria romana e quella veneziana, da tutti riconosciuto, anche se i modi e i tempi della evoluzione dall'una all'altra non sono stati ancora pienamente definiti.
TEMA
La tecnica della murrina consiste essenzialmente nella fusione a caldo di tessere vitree monocrome o policrome, come i cosiddetti millefiori, al fine di ottenere placchette, piatti, ciotole. La murrina quindi non necessita della soffiatura ma la piastra murrina, ottenuta con la vetrofusione, può anche essere modellata in una seconda fase della lavorazione con la soffiatura. La lavorazione di alcuni reperti romani in forma di balsamario sembra essere stata conclusa in effetti con la soffiatura, ma sono stati i vetrai veneziani del XIX, XX e XXI secolo a sviluppare al meglio l'abbinamento della tecnica murrina con la soffiatura, ottenendo risultati straordinari sia sotto l'aspetto tecnico che estetico. Questo recupero aprì loro nuovi orizzonti, basti pensare a personalità del calibro di Carlo Scarpa, Paolo Venini e, non ultimo, Lino Tagliapietra.
ALTINO
Il progetto prevede l'esposizione nella sede del Museo Archeologico Nazionale di Altino di opere vetrarie romane realizzate con questa tecnica, non solo emerse dagli scavi del sito archeologico altinate, ma anche provenienti da altri siti archeologici compresi nella giurisdizione della Soprintendenza Archeologica del Veneto, che corrisponde a larga parte della antica X Regio, Venetia et Istria, la quale vantava dei rapporti privilegiati sia commerciali che culturali con le coste orientali del Mediterraneo, la patria del vetro d'arte.
Saranno inoltre presenti alcuni significativi reperti provenienti da Aquileia, il centro più importante, nell'ambito dalla X Regio della produzione vetraria romana dell'Alto Adriatico.
Alcuni reperti archeologici murrini sono pressoché integri, altri restaurati con integrazioni, altri ancora ridotti a piccoli frammenti. Tutti comunque rivestono un notevole interesse scientifico. Non risulta inoltre che le murrine archeologiche del Veneto siano stati esposte in passato fianco a fianco in una unica mostra così da permettere confronti e da evidenziare eventuali analogie o differenze.
In questa sede verranno inseriti anche alcuni significativi vetri realizzati a Murano nel XIX e XX secolo, sulla foggia dei vetri antichi, per evidenziare l'importanza dell'insegnamento romano nei confronti del vetro moderno.
MURANO
Nel Museo del Vetro saranno esposte opere in vetro murrino realizzate a Murano a partire dal XIX secolo. Furono infatti i vetrai muranesi a recuperare questa antica tecnica, dopo lunghi studi sul materiale archeologico del museo muranese ma anche su materiali di importanti collezioni archeologiche, come quella del Museo Nazionale di Napoli. I vetri murrini realizzati dai vetrai muranesi dell'ottocento ottennero il primo straordinario successo internazionale alla Esposizione Universale di Parigi del 1878. Tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX i vetrai di Murano svilupparono questa tecnica con esiti eccezionali. A partire dalla collezione esposta dai pittori Vittorio Zecchin e Teodoro Wolf-Ferrari alla Biennale del 1914, alcuni dei migliori vetri murrini muranesi vennero disegnati da artisti e designer noti a livello internazionale, come Carlo Scarpa. Anche i vetrai muranesi, Alfredo Barbini ad
esempio, diedero un notevole contributo allo sviluppo di questo genere di creazioni. Il Museo Vetrario di Murano comprende nelle sue collezioni numerosi murrini ottocenteschi di straordinaria qualità. Per quanto concerne la produzione più recente, il museo vanta importantissimi esemplari di Vittorio Zecchin, Teodoro Wolf-Ferrari, Umberto Bellotto
VETRI CONTEMPORANEI
Il percorso espositivo si concluderà con una sezione dedicata ai vetri contemporanei. Per questi, verranno invitati dal Comitato Promotore alcuni artisti a realizzare per la mostra opere in vetro murrino. A mostra ultimata, tali opere potranno essere donate, a discrezione degli artefici, al Museo del Vetro di Murano. Saranno inoltre presenti alcune delle principali aziende del vetro di murano che esporranno una rassegna storica della propria produzione in vetro murrino.