Acquari in vetro di Murano

Gli acquari in vetro di Murano omaggiano la laguna. Il legame indissolubile tra l’acqua e gli abitanti delle isole dell’arcipelago veneziano crea una sorta di giocoforza e di scambio reciproco. Da una parte, le meravigliose barene costituiscono un delicato ecosistema ricco di fauna e flora, e grazie alla loro conformazione geomorfologica donano riparo e sostentamento alle popolazioni.

 

Gli studi sui primi reperti archeologici di oggetti in vetro, ritrovati precisamente sull’isola di Torcello, dimostrano, ad esempio, che alcune popolazioni dell’entroterra, provenienti da Altino, si rifugiarono sull’isola, ancora all’epoca disabitata, per sfuggire alle oppressioni barbariche dei Longobardi. E’ da quell’epoca che la produzione del vetro artistico prese vita in laguna e si tramutò negli anni in una forma d’arte pregiata.

 

Dall’altra parte, invece, sono gli abitanti delle isole a tutelare e a proteggere l’equilibrio ambientale. La forza impetuosa delle correnti e delle maree a cui è soggetto l’insieme delle isole del veneziano può rendere complesso e laborioso l’intervento costante dell’uomo.

 

Per tali ragioni, i maestri di Murano non smettono mai di riportare nelle loro opere in vetro chiari riferimenti al mare e ai suoi elementi.

 

Il vetro stesso nasce dal mare. Il 70% della materia vetrificante è infatti la sabbia (silice) alla quale va poi aggiunta la soda, ovvero il fondente, che permette la fluidità e la malleabilità del vetro, mentre il calcare o il carbonato di calcio, definiti stabilizzanti, ne limitano la tendenza alla opacizzazione. Gli acquari in vetro artistico di Murano sono pertanto una manifestazione giocosa dei maestri, capaci di stupire attraverso forme e colori, ispirandosi alle straordinarie ricchezze del mare.